Le moto anni '80

Negli anni '50 gli scooter erano solo un mezzo di trasporto, negli anni '70 e '80 sono quasi scomparsi, mentre negli anni '90 hanno avuto una buona ripresa. Gli scooter oggi la fanno da padrone sul mercato delle due ruote. Ma negli anni '70 e '80 erano quasi spariti.

Anche in questo gli anni '80 rappresentano un caso a se. C'erano molti ciclomotori, molte vespe e moto, la Lambretta stava scomparendo mentre gli scooter dovevano risorgere. Vediamo prima dell'avvento di tutti quegli scooter col muso a punta, con quei nomi strani MBK, Tmax, Phantom, ecc. quali erano i motorini preferiti dai cafaggesi

 

Il Boxer è il primo motorino di 50 cc, ad avere la sella lunga, utile per trasportare un'altra persona e beccare una multa.

Negli  anni ottanta i motocicli Garelli vengono dotati di gruppi termici della

Minarelli,i a cilindro orizzontale. In questi anni l'azienda ottiene notevoli successi nel motomondiale ma i giovani cafaggesi non sembrano apprezzare molto questa marca.

Le moto amate dai cafaggesi erano altre..........

 

Il Peugeot 103

Il Peugeot 103, ha una storia tutta particolare, a fine anni '70 inizio '80, era sicuramente il ciclomotore di moda, anche se la vera Peugeotmania è rimasta circoscritta alla città di Prato. Davanti alle scuole c'erano parcheggi strapieni di questo modello, diventato in pochi mesi un "must" per tutti i quattordicenni pratesi". Il concessionario ufficiale per Prato era "i ' Vieri" di piazza Mercatale. Tutte le settimane arrivavano tir carichi di Peugeot 103 che venivano venduti  nel giro di tre quattro giorni. Se ci spostiamo da Prato, il Peugeot 103 era pressochè sconosciuto, a Firenze per esempio se ne vedeva qualcuno guidato da qualche anziano impiegato del Catasto o del Comune, mentre i giovani preferivano la vespa e altri modelli tra tutti il Ciao ed il Si della Piaggio. I ciclomotori venivano accessoriati con il "gas rapido" MAGURA  e con le leve dei freni "NAVA" i più fogati mettevano anche da marmitta espansione.

Il faro anteriore era estraibile e per questo facilmente "rubabile", infatti non c'è un solo proprietario  di Peugeot che non abbia subito il furto del faro anteriore.  Una particolarità che rendeva unico il Peugeot 103 era la regolabilità della larghezza del manubrio. Il ragazzo alla moda doveva  viaggiare con il manubrio non più largo di 15 cm (misurato dalla manopola del gas alla manopola fino alla manopola sinistra). Guidare con il manubrio stretto rendeva la guida difficoltosa oltre a diventare  pericoloso nel caso d'incidente, con il manubrio che si poteva infilavare dritto nello stomaco del guidatore.

Il Peugeot venva prodotto in 4 colori: Azzurro, Rosso, Verde e Crema. Il colore che andava più di tutti contrariamente a quanto si puo' pensare era quello Crema. 

La Vespa

Difficile trovare l'aggettivo giusto per la vespa....negli anni ottanta era di gran lunga il mezzo più usato, grazie ad una serie di qualità che la rendevano per l'epoca comoda, piacevole,economica e indistruttibile. Inoltre, per chi era alle prime armi, le marce sul manubrio davano un senso di semplicità e dulcis in fundo lo scudo e il parabrezza permettevano l'uso quotidiano, anche durante la stagione fredda, per non parlare poi della possibilità di montare la sella 2 posti utilissima per la fragazza o per viaggiare in due. Il fatto poi che, essendo chiusa in un guscio di lamiera, dava libero sfogo alle fantasie degli amanti della verniciatura facendo così la felicità dei venditori di bombolette di vernice spray. Come se non bastasse il "vespino" ovvero il 50cc era supportato da una serie di elaborazioni che lo rendevano competitivo e spesso vincente contro gli altri 50cc; infatti era quasi obbligatorio, dopo un breve rodaggio, montare il famoso 90 pinasco e per i più spericolati il 125. Naturalmente non mancavano le controindicazioni di cui la più frequente si chiamava sequestro del mezzo da parte dei vigili urbani (rimasto storico il "bisequestro" dei vigili di porta al Prato che si "accaparrarono" due degli esemplari più invidiati,  ovvero le vespe del Pera e di Batteria). Malgrado ciò la stragrande maggioranza dei giovani degli anni 80 sono cresciuti sui vespini 50, sostituiti poi con gli indimenticabili 125 primavera, ET3 che facevano tendenza, prima dell'avvento della 125 PX (modello rigorosamente accessoriato di frecce) e con enormi parabrezza, ai quali veniva ridotta la visuale con strisce di adesivo della discoteca in del momento e con portapacchi posteriore "Obbligatorio". D' estate la vespa veniva  fornita anche del portapacchi anteriore per viaggio a San Vincenzo o in Sardegna (vedi foto).