Come si parla a Cafaggio

 

A Prato in ogni paese  il dialetto cambia. Pare impossibile ma è così.

A San Giorgio si parla  un campigiano pratesizzato (Gliò mangiato gliò bevuto) A iolo qualche vocabolo risente della vicinanza col confine pistoiese (il maganzino). Cafaggio non fa eccezione anche se il vocabolario cafaggese non è molto differente da quello pratese.

Ci son dei vocaboli che sono in disuso come la "giubba", il "pastrano", l'"andito" e tante ancora. Mi farebbe piacere fare una raccolta di tutte quelle parole e di quei detti che piano piano stanno scomparendo dal nostro vocabolario

 

 

 

 

Ritornando alla parlata pratese mi chiedo se è vero che noi parliamo così male? A me un mi sembra!

La lingua italiana è una lingua "flessiva" ossia, per quanto riguarda le forme verbali, esprime il modo, il tempo e soprattutto la persona che compie l'azione mediante particolari suffissi e desinenze. Per quanto riguarda il passato remoto, la lingua nazionale usa una sola e unica forma. Ad esempio: Andarono, Corsero, S'indebitarono, Rivollero. I Pratesi no. I Pratesi o meglio i Pratici, eccessivi per antonomasia, sono riusciti, unici al mondo, ad arricchire il loro panorama linguistico verbale arrivando addirittura ad inventarsi e ad usare, per il Passato, cinque forme suffissoidali diverse.

Partiamo da qualche esempi, presi a caso affacciandoci all'uscio di casa:

Andare: andonno, andettano, andiedero, andiedano... andarono –

Correre: corsano, correttano, corriedero, corriedano... corsero

Indebitare: s'indebitettano, s'indebitonno, s'indebitiedano, s'indebitierono... s’indebitettano- s’indebitarono

Rivolere: rivorsano, rivolettano, rivoltano, rivollano, rivoliedero ... rivollero

L'uso va a mano a mano scomparendo, perché le maestre a scuola non perdonano. Ma a chi volesse impararlo dai pratesi doc che ancora l'utilizzano, va detto in piena sincerità che si acquista un buon uso corrente di questi modi di esprimersi non prima di aver trascorso vent'anni circa sulle rive del Bisenzio.

 

Il suffisso pratesizzante "OLO"

Lo si aggiunge caratterizzando in lingua pratese una comune parola italiana. Ma non tutte, solo quelle che a orecchio ci suonano bene.

Avanzugliolo, brignoccolo, carrettolo, cerbiattolo, conigliolo, formicola, intingolo, legnottolo, mutolo, picchiottolo, pinoccolo, pippolo, ragnolo, rimasugliolo, rocchettolo, sonagliolo, steccuzzolo, strambottolo, stronzolo, taccagnolo, trifogliolo, vermiciattolo...

Chi mangia la "C" e chi mette la "B"

"La 'ole una `oa 'ola `olla 'annuccia?

 

(trad. it. Ella vuole una cocacola con la cannuccia?) La nostra necessità di guadagnare tempo ci porta ad elidere, a mangiare la C, la V e anche la T. In compenso arricchiamo a piacere molti vocaboli a offerta libera. Cambera; cocombero; cogliombero; gombito; guadambio; sembola; stombaco...e così via.

 

Si tratta di "epentesi": parola difficile che significa l'introduzione di una consonante all'interno di una parola. Noi pratesi non lo sapevamo ma lo dicevamo lo stesso.